Il Dott. Vesnaver effettua un’operazione di chirurgia robotica

La scoliosi idiopatica dell’adolescente (AIS) è una deformità evolutiva della colonna vertebrale che ha una componente ereditaria complessa e multifattoriale.
Si manifesta durante l’età puberale e progredisce fino alla fine dell’accrescimento scheletrico.

La misurazione della deformità scoliotica viene espressa in gradi (Angolo di Cobb) misurando l’angolo definito dall’inclinazione della curva.

Quest’angolo si calcola sulle radiografie della colonna intera tracciando due rette tangenti rispettivamente alle limitanti della prima ed ultima vertebra colpita da scoliosi, le due perpendicolari a queste rette si intersecano formando un angolo che identifica l’entità in gradi della scoliosi.

L’angolo della scoliosi, che esprime la gravità della deformità, permette, oltre che a valutarne la gravità, di determinarne la strategia terapeutica:

La deformità scoliotica ha 2 periodi di progressione:

1) durante la pubertà, il periodo di rapida crescita staturale del paziente

2) in età adulta, nelle forme gravi, in seguito all’invecchiamento della colonna vertebrale ed in seguito alla degenerazione dei dischi vertebrali.

Per la valutazione clinica della maturità scheletrica si utilizza la rx della colonna vertebrale e del bacino, l’indice di Risser, universalmente accettato dalla comunità scientifica, determina il grado di sviluppo osseo, valutando la progressiva ossificazione delle creste iliache.

Dall’indice di Risser si valuta la maturità scheletrica di un bambino su una scala da 0: assente, a 5: completa.

I bambini che hanno il valore 0 o 1 sono in crescita pertanto la curva scoliotica ha elevate potenzialità evolutive.
Gli adolescenti al termine della loro maturazione scheletrica, con indice di Risser 4 o 5, presentano una bassa probabilità di peggioramento della deformità.

Le valutazioni cliniche periodiche sono necessarie, poiché durante le stesse, lo specialista della colonna misura l’entità della deformità ed il grado di maturazione scheletrica, monitorando il grado di accrescimento ed evoluzione della curva, derivando quindi la potenzialità di aggravamento della curva scoliotica.

Nella fase di massima velocità di crescita, che corrisponde al periodo puberale, verrà quindi necessariamente valutato periodicamente il paziente sia dal punto di vista clinico che radiografico.

Diverse modalità di approccio, in funzione della sua gravità.

Le scoliosi lievi sono trattate con la sola attività fisica, i busti ortopedici sono indicati nei casi di media entità.
Nelle forme gravi con deformità superiori ai 45° nelle quali i busti non sono in grado di bloccare la progressione della deformità è necessario intervento chirurgico.

La letteraria internazionale indica che:

1) Nelle curve compresa tra i 10° ed i 20° il trattamento è fisico ed osservazionale.
2) Nelle deformità angolari comprese tra 25° e 35° il trattamento destinato ai pazienti è il busto ortopedico.
3) Il trattamento chirurgico viene indicato nelle scoliosi con angolo di Cobb superiore a 40-45°.

La prognosi della scoliosi dipende da molteplici fattori: maturazione scheletrica, età, sede della scoliosi (toracica, toraco-lombare, lombare), entità della curva in gradi.

Si evince pertanto che le curve accentuate nei più giovani pazienti nel periodo prepuberale hanno maggiori probabilità di peggioramento.

(A. Vesnaver)

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